La Basilica di San Salvatore è un interessantissimo edificio paleocristiano eretto tra la fine del IV secolo e l’inizio del V. È un edificio dalle forme originali e rare, affini a quelle del Tempietto sul Clitunno, che coniugano l’arte classica con gli influssi orientali. Della basilica primitiva e delle sue trasformazioni più remote rimangono solo l’abside, il presbiterio e la fronte, nonché i numerosi elementi di reimpiego tratti da un santuario romano di ordine dorico che davano luogo ad basilica paleocristiana trabeata. L’ispirazione monumentale dei duchi longobardi di Spoleto si manifestò qui nel rifacimento della chiesa nell’VIII secolo: il restauro condotto dai longobardi aggiunse una coerenza eccezionale, sia nella struttura architettonica scandita dalle colonne di navata e presbiterio, sia nella ripresa dei modelli decorativi romani. La facciata (restaurata nel 1997) è divisa in due piani. In quello inferiore vi sono tre portali marmorei con architravi decorati a motivi vegetali, costruiti in buona parte con materiali di età classica. Nel superiore, tre ampie finestre, di cui quelle laterali a timpano e la mediana ad arco. L’interno è a tre navate, già divise da alte colonne di spoglio scanalate doriche, che sostenevano la grandiosa trabeazione: sui di essa il rivestimento probabilmente realizzato in stucco delle pareti lungo la nave mediana fingeva un altro ordine dorico. Verso l’arcone absidale sono visibili gli originali elementi di partenza della trabeazione, che nel corso dei secoli fu sostituita da arcate sorrette da pilastri e da colonne. Al termine delle navate tre absidi, le laterali quadrate, la centrale semicircolare. Il presbiterio, a pianta quadrata, è nettamente distinto nella sua struttura dalla navata maggiore in quanto conserva l’originario aspetto trabeato: ai quattro angoli sorgono coppie di alte colonne scanalate corinzie di spoglio con sopra tratti di trabeazione; più in alto su originali peducci decorati a bassorilievo, è impostata una cupola a spicchi, forse non originaria della forma attuale. Nel mezzo dell’abside, in una nicchia, è affrescata una croce monogrammata e gemmata che, insieme a tracce di decorazioni a finto rivestimento marmoreo, testimonia la più antica decorazione pittorica. In alto Madonna con Bambino e un santo, affresco frammentario del secolo XIII, e accanto Crocifissione cinquecentesca di scuola dello Spagna. Alle pareti e nei due sacelli, affreschi dei secolo XIV e XV. Fonte: https://www.umbriatourism.it/web/umbria/-/unesco-chiesa-di-san-salvatore Stampa PDF Navigazione articoli Splendore e sfarzo alla galleria borghese Il Museo della Ceramica di Deruta selezionato per il Premio Riccardo Francovich 2020