I repentini cambiamenti ambientali costringono le nazioni più potenti ad assumere comportamenti diversi rispetto al passato. Nell’era dell’hi-tech, in quella che potremmo definire come l’era della globalizzazione della digitalizzazione, anche nell’edilizia ci si trova dinanzi a non poche difficoltà da affrontare. Eppure i costruttori di fabbricati lo sanno bene cosa vuole dire rispettare le stringenti normative che impongono la realizzazione di edifici cosiddetti green. Le abitazioni a impatto zero: ma cosa sono veramente questi edifici a zero consumi? Le abitazioni a impatto zero sono costruzioni che dovrebbero garantire il consumo di un minor quantitativo di energia possibile, talvolta addirittura meno di quello che producono, minimizzando gli sprechi e riducendo l’impatto ambientale. In questo breve articolo, troppo breve per racchiudere un argomento davvero ampio e articolato, vorrei concentrarmi su alcuni piccoli accorgimenti che spero possano tornare utili per un acquisto consapevole. Partiamo dal presupposto che l’interesse primario del costruttore è quello di fare impresa, attenendosi alle normative e cercando di soddisfare i bisogni dei propri clienti. Si garantiscono costruzioni all’avanguardia, confortevoli, edifici solidi. Ma possiamo parlare veramente di edifici green? Le chiamerei abitazioni a basse emissioni, potenzialmente all’avanguardia, ma con una marcia in meno. Obiettivo di molte imprese costruttrici e venditori (agenti immobiliari) è quello di realizzare e proporre fabbricati di ultima generazione ma non troppo, direi…quanto basta! Si, lo si desume dal capitolato lavori, basta leggerlo e rileggerlo attentamente e farsi tutte le domande più esasperate. Secondo Voi esiste davvero un edificio in grado di essere totalmente autonomo dal punto di vista del fabbisogno energetico? Impianti fotovoltaici, pompe di calore e solare termico che garantiscono energia per tutti anche per l’Enel? In una buona percentuale di casi, direi anche abbastanza elevata, neanche l’impiantista è in grado di riferirvi se l’impianto che sta realizzando può considerarsi effettivamente commisurato alle esigenze di quella specifica abitazione. 1 Kw, 2 Kw, quanto fotovoltaico installiamo? E l’accumulo? Quanta energia possiamo immagazzinare? E che tipo di pannelli acquistiamo? Piano ad induzione e via il gas per i fornelli? E la manutenzione? Cosa bisogna fare? Ma quanto costa? Tutte domande che non trovano risposta o, nella maggior parte dei casi, domande a cui seguono risposte vaghe, insicure. Ma allora come ci si può comportare? Quali passi bisogna compiere per non sbagliare e per avere un edificio veramente green? Il mio consiglio è quello di affidarvi a professionisti indiscussi del settore. Persone che siano in grado di calcolare e progettare ciò che veramente è necessario per la vostra futura abitazione a impatto zero. Risposte chiare, indicazioni precise, materiali di qualità. Soltanto un esperto del settore sarà in grado di stabilire anzi, di tentare di avvicinarsi il più possibile all’obiettivo: una casa confortevole, a impatto ambientale estremamente ridotto, a ridotti consumi energetici ma certamente non a costo zero! Presto ve ne riparlerò con l’obiettivo di affrontare ulteriori aspetti pratici, chiamiamoli di vita reale. (Patrizio Di Nola) Stampa PDF Navigazione articoli Si aprono le porte dei nuovi laboratori di enogastronomia, ricevimento e ristorazione dell’Istituto Alberghiero di Assisi L’assegno unico universale: la domanda anche on line