La rocca Albornoziana rappresenta un simbolo per la città di Spoleto. La fortezza, situata sul colle Sant’Elia, è stata eretta su ordine di Papa Innocenzo VI con lo scopo di rafforzare il potere militare e rendere l’immagine della Chiesa ancora più autorevole, soprattutto nei territori dell’Italia centrale in vista dell’imminente rientro a Roma della sede pontificia. La costruzione prese vita nel periodo ricompreso dal 1363 e il 1367 sotto la direzione del Cardinale Albornoz e dell’architetto Matteo Gattaponi. Obiettivo principale del progetto era quello di realizzare un’imponente fortezza, allo stesso modo elegante e confortevole. Circostanza confermata dagli illustri ospiti che vi dimorarono nel corso degli anni. La struttura rettangolare presenta quattro torri angolari e due spazi separati da un corpo mediano collegato ad altre due torri: il Cortile delle armi e il Cortile d’onore. Intorno al 1500 la fortezza cominciò a perdere d’importanza mentre dal 1817 fu adibita a carcere fino al 1982. Dopo un cospicuo lavoro di restauro, dall’anno 2007 la Rocca è diventata sede permanente del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Caratteristico è il sottostante Ponte Acquedotto delle Torri che collega il colle Sant’Elia con quello adiacente di Monteluco. Da lì, sul colle, la Rocca esprime tutta la sua predominanza sull’intera valle Spoletina su cui si affaccia. Stampa PDF Navigazione articoli Il dialogo tra scultura e spazio nella mostra di Claudio Borghi a Palazzo Ducale di Gubbio. La ciaspolata in Umbria: passeggiare sulla neve per fare sport e riscoprire il passato.